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Politica

Italia, Draghi al meeting di Rimini: “Voi giovani siete la speranza della politica”

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Accolto dal grande entusiasmo e dagli applausi dei presenti, il premier Mario Draghi ha attraversato la sala centrale dell’Auditorium della Fiera di Rimini, aprendo così il suo intervento al meeting:

“Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi giovani, siete la speranza della politica. Anche oggi, siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione, con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza e l’inflazione pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e imprese”.

Poi, aggiunge: “Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, ma a 18 mesi di distanza, possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme, abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve, per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti. Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta. Mi auguro che chiunque avrà il privilegio di andare al governo, saprà rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”.

Draghi, prosegue affrontando il tema del gas:

“Le importazioni di gas russo sono sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore; gli stoccaggi sono oramai all’80%, in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre. Con i nuovi rigassificatori, l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. E’ un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale. I costi del gas hanno raggiunto livelli insostenibili, con picchi più di 10 volte rispetto ai valori storici. Abbiamo spinto molto a livello Ue, per un tetto massimo al prezzo del gas. Alcuni paesi continuano ad opporsi, perché temono blocchi forniture. Ma i limiti di questa posizione sono evidenti: L’Ue, si trova con forniture incerte e costi aumentati. Al prossimo Consiglio Europeo sarà presentata una proposta dalla commissione. In questa fase del ciclo economico era giusto dare e non prendere: non abbiamo mai aumentato tasse, tranne quelle per gli extraprofitti nel settore energetico per chi ha fatto utili senza precedenti, un aumento che si è tradotto nella penalizzazione della maggior parte di cittadini e imprese. E’ giusto ed essenziale che contribuiscano senza ritardare”.

Inoltre, il premier si sofferma sul Pnrr:

“La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale. L’Italia è Paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato. Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale. Le erogazioni dei finanziamenti del Pnrr ,191,5 miliardi, dipende dalla valutazione che la Commissione fa del piano e della sua attuazione, dipende quindi dalla capacità di realizzare le politiche innovative nei tempi stabiliti, come fatto finora: abbiamo conseguito tutti gli obiettivi delle prime due scadenze, e siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile di obiettivi prima del cambio di governo”.

Infine, chiosa finale dedicata a famiglie e imprese, con vista alle prossime elezioni:

“L’ultima volta al meeting eravamo in una fase acuta e dolorosa della pandemia, e si provava a riflettere su come ricostruire, con la necessità di sostenere famiglie e imprese. Dissi di tornare ad una crescita sostenibile, «parlai di debito buono e debito cattivo. Queste idee, hanno ispirato il governo di unità nazionale. Tra poche settimane, gli italiani sceglieranno il nuovo parlamento. Vi invito tutti ad andare a votare“.

Cronaca

Attentato al premier slovacco Fico: fermato subito l’aggressore

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Il Premier slovacco, Robert Fico, è stato ferito a colpi di arma da fuoco subito dopo la riunione di governo a Handlova, vicino Bratislava.

Fico è stato colpito davanti a un centro culturale della città, dove si era tenuta una riunione di governo. Secondo le prime ricostruzioni, sono stati uditi diversi spari. Il leader slovacco è stato portato in ospedale: versa in gravissime condizioni. Il presunto aggressore è stato arrestato dalla polizia.

E’ stato “trasportato in elicottero a Banska Bystrica tra la vita e la morte”, ha riferito il Governo slovacco in una nota. Intanto, l’Ue denuncia l’attentato come un atto contro la democrazia europea.

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Caivano

CAIVANO. Flop Carovana Rosa. Quanto dichiara Dispenza indigna la parte sana della città, compreso il Direttore di Minformo

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CAIVANO – Ero molto combattuto dal dover esprimere la mia opinione su quanto dichiarato dalle autorità caivanesi all’indomani del flop – perché in questa città è ora di dare il nome giusto alle cose – ottenuto all’evento della Carovana Rosa al Parco Livatino.

È giunta l’ora di dire basta alle strumentalizzazioni, alle etichette e agli opportunismi. Caivano è si terra di camorra, di politici corrotti e di assoggettamento alla criminalità. Ma Caivano è anche città di gente perbene, laboriosa, professionisti, artisti e sportivi che militano nelle più alte categorie nazionali.

Il flop all’evento del Giro d’Italia non è dovuto alla mancata voglia di recepire segnali di legalità da parte dei caivanesi come dichiarato dal viceprefetto Filippo Dispenza ma è dovuto ad una scarsa organizzazione e ad una scarsissima Comunicazione e chi lo sta scrivendo, parla con cognizione di causa, dato che si vanta di essere un professionista serio e perbene della società caivanese nel campo della Comunicazione.

Un evento nato e finito nell’inesistenza mediatica assoluta. Nessuno sapeva di questo evento e per giunta organizzato in un Parco, dove bastava solo bonificarlo e sorvegliarlo per sottrarlo ai narcotrafficanti e tossicodipendenti non certamente per usarlo come centro nevralgico degli eventi cittiadini. Un evento locato in un parco dislocato, lontano dal centro, organizzato di mattina quando la gente perbene di Caivano lavora e dove le massaie che avrebbero dovuto accompagnare i figli, non si sarebbero mai sognate di fare chilometri a piedi sotto il sole.

Per questo motivo, chi è incapace di amministrare e chi non conosce il territorio, deve smetterla di fare il Polizione dell’Interpol con la convizione di essere venuto a Caivano a fare una guerra metropolitana contro 36mila camorristi e spacciatori.

Assumersi le proprie responsabilità e ammettere di stare a governare male una città complesssa come Caivano è la prima di ogni azione nobile e onesta che si potrebbe fare.

Perchè se si vuole scendere sul personale contro ogni caivanese – dato che io dalle dichiarazioni di Dispenza mi sento più che offeso – col famoso sistema del “chi songhe io e chi si tu” allora chiedo al viceprefetto Dispenza di spiegare ai caivanesi cosa è successo nel suo recente passato a Vittoria in Provincia di Ragusa quando anche lì ricopriva il ruolo di Commissario Prefettizio?

I colleghi giornalisti siciliani de “isiciliani.it” tra la primavera e l’estate del 2020 scrivevano di un rapporto di amicizia tra il Commissario Dispenza e un certo Antonio Calogero Montante imprenditore ex icona antimafia, condannato in primo grado dal Tribunale di Caltanissetta a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Scrivevano inoltre, che grazie a tale rapporto si è agevolato l’assuzione del figlio di Dispenza ad opera della Ksm e, in successione, di altre società del gruppo, e che tale assunzione è inserita dagli inquirenti nella lista dei favori richiesti a Montante e da questi concessi.

Sono sicuro che il Dispenza saprà giustificare queste accuse ricevute in passato e sono sicuro che la sua integerrimità farà sì che egli risulti totalmente estraneo a questi fatti ma i quesiti sorgono solo per fare una riflessione insieme al commissario e ai lettori che mi leggono.

Vorremmo essere sicuri che oggi chi ci amministra e chi addita i caivanesi come quelli ostativi nei confronti della legalità sia per primo lontano anni luce da certi ambienti e sapere se sono vere o no quelle notizie riportate dai colleghi. Tutto qui!

Anche perché il Commissario Dispenza, come tutti quanti gli esseri umani, non è un uomo unto dal Signore né detiene il monopolio dell’antimafia ma deve comoprendere solo che è il contesto in cui è stato catapultato è montato solo come un caso mediatico e strumentale e il fatto che oggi tutti i caivanesi siano vittime di etichette e generalizzazioni negative non fa altro che indignare la parte sana della città che stanca ora grida BASTA! Quindi BASTA!

Un umile caivanese onesto stanco delle strumentalizzazioni e che pretende rispetto dalle autorità!

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POLITICA

Guerra in Ucraina, gli USA: “Siamo molto preoccupati”

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“La situazione sul campo di battaglia in Ucraina è di quelle preoccupanti”, a dirlo è il portavoce del Pentagono che tiene, poi, a ribadire che continueranno a fornire agli ucraini tutto ciò di cui hanno bisogno.

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